Scongelo e ricongelo
- Michela Di Maria
- 26 mag 2015
- Tempo di lettura: 2 min

E' vero che quando scongelo un alimento non lo posso più ricongelare? E se prima di ricongelarlo lo cucino?
Il congelamento è un processo di abbassamento della temperatura di un alimento attraverso un congelatore casalingo, che generalmente richiede tempi piuttosto lunghi. Infatti i cibi congelati in casa impiegano diverse ore per raggiungere uniformemente le temperature ottimali di conservazione alle quali viene fermata la moltiplicazione dei microrganismi dannosi.
Durante l'intervallo di tempo necessario per il raffreddamento, durante il trasporto degli alimenti dall'acquisto a casa e durante le altre lavorazioni casalinghe, tra cui lo scongelamento, le temperature di mantenimento corrette possono non essere rispettate e diventare dannose, favorendo la moltiplicazione di microrganismi patogeni. Il rischio di avere un alimento con un'alta presenza di batteri e di tossine da loro prodotte rende il ricongelamento una pratica pericolosa quindi è consigliabile lavorarlo e consumarlo entro le 24 ore successive dallo scongelamento.
Gli alimenti surgelati, ovvero quei cibi che sono stati portati a basse temperature, fino ad almeno -18°C, a livello industriale, sono più sicuri rispetto ai congelati casalinghi, in quanto le apparecchiature utilizzate riducono notevolmente i tempi di lavorazione e la permanenza a temperature rischiose. Ciononostante anche per questi prodotti, c'è la possibilità di sbagliare le temperature di trasporto, che dovrebbero essere sempre prossime ai -18°C, e quelle di lavorazione e scongelamento favorendo la crescita microbica.
Pertanto se vogliamo tutelare la salute e la sicurezza delle persone che consumano gli alimenti che prepariamo è sempre bene NON RICONGELARE gli alimenti scongelati, lavorarli e consumarli entro le 24 ore.
D'altro canto la cottura dell'alimento scongelato, in particolare per lunghi periodi di tempo ed ad alte temperature (forno o ebollizione), garantisce una bonifica dell'alimento (ovvero un abbassamento della sua carica microbica) fattore che consente di poter pensare al ricongelamento dell'alimento a patto che il raffreddamento dopo la cottura venga fatto in frigorifero e, solo per tempi brevi, a temperatura ambiente.
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